LA DEBLATTIZZAZIONE IN CONDOMINIO

blattaLe Blatte (o scarafaggi) sono tra gli animali più antichi sulla terra.

Vivono in maniera gregaria e spesso vengono notati quando ormai si sono riprodotti in gran numero. Prediligono depositi di spazzatura, cucine, panifici e altri luoghi dove si trovano sorgenti di calore. Sono generalmente attivi nelle ore notturne essendo lucifughi, fuggono cioè dalla luce e di giorno si nascondono dietro gli armadi, nelle fessure dei muri.

Le blatte appartengono ad un ordine di insetti il cui sviluppo si svolge attraverso metamorfosi incomplete; dalle uova deposte in astucci (ovoidali o reniformi) che ne contengono circa una ventina, nascono degli individui (neanidi) che, a parte le minori dimensioni, hanno la stessa forma esteriore degli adulti, mancando solo degli organi di riproduzione e delle ali; le giovani neanidi vivono negli stessi ambienti degli adulti e si alimentano in modo simile; mano a mano che si accrescono compiono numerose mute, dopo l’ ultima delle quali raggiungono le massime dimensioni e la maturità sessuale. Le blatte adulte sono dotate di ali più o meno sviluppate che, in molti casi, peraltro, non consentono il volo; le ali possono essere rudimentali e talora del tutto assenti anche negli adulti; in alcune specie sono presenti solo nel maschio.

Il ciclo di sviluppo è piuttosto lento e si svolge in un intervallo di alcuni mesi o, addirittura, di alcuni anni, secondo la specie e le condizioni ambientali. Ad esempio, la Blatella germanica completa il suo sviluppo in circa 6 mesi, mentre la Periplaneta americana richiede in media tempi di sviluppo di 6-12 mesi. Tuttavia, per quest’ultima specie sono citati in letteratura casi di sviluppi postembrionali che hanno richiesto anche 19 o 34 mesi.

Nel corso dello sviluppo, i Blattodei subiscono in genere 5-6 mute, ma talvolta si possono avere anche più di 10 mute.

La pericolosità delle blatte riguarda soprattutto l’aspetto igienico-sanitario, infatti sono portatori di microorganismi patogeni sia per l’uomo e per gli altri animali, e che trasferiscono all’alimento per contatto diretto con il corpo o le zampe o deponendo feci e urine.

Le blatte possono entrare in contatto con i germi quando camminano e si cibano in luoghi malsani (fogne, discariche, pattumiere, latrine ) e trasportarli sul loro corpo e sulle loro zampe. In seguito possono depositarli sul cibo o su altri oggetti casalinghi, causando contaminazioni che portano a intossicazioni alimentari e dissenteria, fino alla trasmissione di infezioni: sperimentalmente, si sono dimostrate capaci di diffondere il colera e la tubercolosi; sono anche ospiti intermedi di alcuni elminti parassiti dell’uomo quale Hymenolepis diminuta.

La difesa dagli scarafaggi si indirizza esclusivamente contro le specie “domestiche” e si attua attraverso tre tipi di intervento:

  • Prevenzione
  • Trattamento con esche
  • Disinfestazione o deblattizzazione

La prevenzione è l’intervento di maggiore rilievo, in quanto elimina alla fonte la possibilità di infestazioni.

Gli scarafaggi sono infatti attirati da ogni possibile fonte alimentare e favoriti da condizioni che ne permettono l’ingresso e l’insediamento e il rifugio. In generale vanno adottate tutte le ordinarie misure d’igiene, quali la pulizia dei locali e degli arredi, lo stoccaggio temporaneo dei rifiuti organici in adatti contenitori a chiusura, la conservazione degli alimenti in contenitori chiusi e in ambienti puliti.

La manutenzione ordinaria e straordinaria degli edifici è un altro fattore di prevenzione, in quanto vanno sistematicamente rimosse le fessure nel pavimento e nella muratura, gli interstizi fra muratura e tubazioni e, in generale, tutti quelli che favoriscono l’ingresso, il passaggio o il rifugio degli insetti.

La scelta degli arredi deve essere finalizzata a favorire il più possibile la pulizia degli angoli più remoti, l’ispezione e l’eventuale intervento. I punti più critici sono le cucine, i servizi igienico-sanitari, le tubazioni di scarico, gli impianti elettrici, gli scantinati e, in generale tutti gli ambienti in cui si può accumulare un certo grado di umidità.

Scopi preventivi ha anche l’irrorazione degli esterni con insetticidi per usi civili.

Si tratta di prodotti attivi per contatto e ad alto potere abbattente.

Il trattamento con esche consiste nella disposizione di trappole, innescate con attrattivi alimentari, di varia natura (trappole meccaniche, a vischio, esche avvelenate).

Vanno disposte e ricambiate periodicamente nei possibili punti di passaggio quando si sospetta o si ritiene probabile l’ingresso di scarafaggi. Questa soluzione si presta generalmente per gli usi domestici.

La deblattizzazione è l’intervento curativo più drastico e consiste nell’irrorazione per mezzo di nebulizzatori (ESEMPIO) e atomizzatori di insetticidi, spesso combinati con un attrattivo, oppure con la fumigazione.

Queste operazioni, poiché sono eseguite all’interno dei locali e richiedono la conoscenza dell’etologia e della biologia delle specie interessate, sono riservate ad operatori qualificati e ditte specializzate nel settore delle disinfestazioni di ambienti civili.

Fondamentale è l’adozione degli accorgimenti necessari a prevenire rischi di intossicazione di persone e animali, per quanto i prodotti impiegati siano a bassa tossicità.

In genere un intervento di disinfestazione si attua in più fasi che prevedono l’ispezione, il trattamento, il successivo monitoraggio (con l’uso di trappole) e, infine, un secondo trattamento eradicante, a distanza di 3 settimane, per colpire le neanidi nate dalle ovature.

Per un proficuo intervento, occorre partire con largo anticipo ed iniziare nel periodo della schiusa delle uova per limitare il proliferare delle blatte, e quindi nel periodo Marzo/Aprile.

In generale un insetticida da usarsi contro gli scarafaggi, deve presentare le seguenti caratteristiche:

  • Classificazione come presidio medico-chirurgico: non sono ammessi i prodotti concepiti per uso agricolo, bensì quelli autorizzati per usi civili e industriali.
  • Bassa tossicità: l’uso all’interno di locali ad uso civile richiede necessariamente il ricorso a principi attivi che hanno una tossicità acuta o cronica relativamente bassa. Naturalmente anche il ricorso a questi prodotti presuppone l’adozione di tutte le norme in materia di sicurezza.
  • Lunga persistenza, alto potere abbattente, duplice azione per contatto e per ingestione: fatta qualche eccezione, l’insetticida ha effetto sugli scarafaggi che transitano nei siti irrorati, perciò l’insetticida deve persistere per tempi relativamente lunghi (alcune settimane), agire anche con il semplice contatto dei tarsi e dell’addome con le molecole disperse sulla superficie, agire in tempi rapidi, data la velocità con cui si muovono questi insetti (potere abbattente).

In gran parte delle città d’Italia, infine, sono già in atto Ordinanze Comunali che affiancano, all’obbligo di disinfestazione gravante dei Comuni sui beni ed impianti pubblici, anche quello dei privati e condominii, con sanzioni in caso di inottemperanza sino ad €.500.

(20 m.ti w-l)

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